Antonio Rigo Righetti presenta il disco “Cash Machine” e il libro “Schiavoni Blues”

Le leggende a volte nascono nella maniera più imprevista ed ancora più imprevedibilmente si sviluppano e crescono e talvolta le connessioni sono sorprendenti.

Tra queste quella che lega un musicista che ha fatto la storia del rock italiano, Antonio Rigo Righetti ad un angolo della tradizione modenese più autentica, il Bar Schiavoni.

Proprio nei 9 metri quadrati di dimensione di questo bar che si è creato un mondo, o meglio, venivano ad incontrarsi più mondi e realtà radicalmente diverse, facendone un punto di ritrovo fuori dal tempo. A gestirlo l’imponente e mitica figura di Guido, il padre di Rigo, a cui il musicista ha voluto dedicare questo romanzo, parzialmente autobiografico, ed in un certo senso un racconto di formazione. Ed in quel bar si incontravano gli agricoltori che portavano la propria merce al mercato, insieme ai personaggi che vivevano allora il mondo della notte e per cui quello era una delle tappe di un circuito sotterraneo di bar e osterie, o ancora, gli anni della politica vissuta dalle persone ancora con protagonismo, dove decisioni potevano nascere dietro a un bicchiere, e per finire, non ultimo, l’introduzione di quello che ormai è norma, il concetto di street food, anche se allora non si chiamava certo così.

Non c’è il rimpianto di un’età dell’oro mancata ma forse un po’ di normale nostalgia, per un modo di vivere la città in condivisione, aperto a tutti, qualcosa che in parallelo ritroviamo in “Cash Machine”, il suo nuovo album che esce in contemporanea in CD e digitale per New Model Label e il cui titolo vuole riassumere qualcosa di semplice, l’idea di essere delle persone e non dei semplici bancomat. Al suo fianco i compagni di sempre, Mel Previte alle chitarre e Robby Pellati alla batteria, che condividono con Rigo il percorso che li ha portati dai Rocking Chairs, leggenda del rock modenese, ad essere la band di Ligabue in alcuni dei dischi più amati, come “Buon Compleanno Elvis” ai mega concerti di Campovolo.

Nel disco troviamo poi le chitarre western romagnole di Antonio Gramentieri (Don Antonio, Sacri Cuori) e la collaborazione di Chris Peet, tecnico del suono e chitarrista acustico e Dave Harris, batterista. Libro e disco nascono in parallelo ma a loro modo si completano, ciascuno con il proprio stile e linguaggio.

www.newmodellabel.com

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