“Something you should know” (New Model Label, 2020) è il mio secondo concept album solista dopo “Crixstrix Suite” (New Model Label, 2019).
Già batterista degli Oceans on the Moon (ultima uscita discografica con loro “Oceans on the Moon II” per Spinnup/Universal Music 2019).
“Something you should know” parla di sentimenti e stati d’animo in particolare relazione con la sciagura del crollo del ponte Morandi di Genova del 14 Agosto 2018 che causò 43 vittime e varie centinaia di sfollati.
In questo lavoro tributo le vittime con canzoni che, in qualche caso, hanno testo sia in versione inglese (di base nel suo progetto) che italiana; tracce in italiano raggruppate in digitale nello speciale EP “Qualcosa in italiano” e presenti in “Something you should know” come versione musicata della poesia “L’Infinito” del poeta Giacomo Leopardi, e come extra-track in versione appunto, con testi in italiano di Song For Caterina (“Caterina”, in versione italiana) e Dancing on the clouds (“Ballando sulle nuvole”, in versione italiana).
La prima traccia, “My sea is screaming”, inizia sommessamente con la registrazione diretta del tributo delle sirene delle navi e di tutti i natanti del porto di Genova su un tappeto di commoventi campane ed, infine, assolutamente casualmente compare nella registrazione una bambina che chiama la madre, come a voler ritrovare serenità, prima di una esplosione musicale di sgomento, spavento e angoscia, terminante con l’audio, reale ed autorizzato, di un testimone diretto della tragedia.
La seconda traccia, “A summer joke”, descrive con una trasposizione psichedelica, soprattutto nel modo di suonare le chitarre, ed un linguaggio fantasioso ma drammatico lo “scherzo”, se vogliamo così chiamarlo, atmosferico del temporale estivo particolarmente forte ed insistente al momento della tragedia. Lo special centrale è caratterizzato da una parte percussionistica composta da tre set di batteria contemporaneamente.
La terza traccia è la più lunga dell’album ed è una suite strumentale composta da quattro parti che unisce due ispirazioni a motivi di musica classica (non dirette trasposizioni, MAI e poi MAI mi sarei permesso di “rifare” due pezzi di musica classica già perfetti come sono originalmente) e due parti scritte da Andrea Pellicone :
. “Ave Maria” di Franz Schubert (a ricordo delle vittime)
. Las Olas di A. Pellicone (a descrizione del movimento delle onde del “nostro mare indomito”)
. Danse Macabre di Camille Saint Saens (un rivisitazione in chiave rock del tema musicale dell’opera derivata dall’anima appassionata di occulto del compositore descrivendo l’uscita dei defunti dalla propria tomba, una musica in atmosfera lugubre, come del resto è il punti di partenza del racconto di “Something you should know”).
. Misshape di A. Pellicone (un tentativo di presa di forma, di significato, di definizione di qualcosa che non si comprende precisamente : “perchè? perchè ora? perchè proprio a noi?”)
La quarta traccia si spiega dal sola dal titolo : “Dirty Money” , lo sporco denaro, gli interessi dei pochi sui molti ed anche la rabbia.
La quinta traccia, “Rising to Light” è il viaggio e l’arrivo in cielo delle anime ancora disorientate
dall’accaduto, esistanti, fluttuanti in una nuova, impalpabile forma d’essere ma accompagnate da una voce presente e rassicurante.
La sesta traccia, “Song for Caterina”, è una canzone d’amore, non esplicitamente dichiarativa ma descrittiva come a dipingere un quadro di profonda bellezza nel parlare di una persona o ad una persona che si ama: l’amore la base dell’alternarsi di dolore, gioia, passione nel loro verificarsi intimamente ma anche esteticamente con immagini.
La settima traccia, “L’Infinito”, che è la musicazione della poesia “L’Infinito” di Giacomo Leopardi, con gli 11/8 della strofa centrale ricalcanti gli endecasillabi, è rinascita, desiderio di andare oltre l’ignoto, superamento delle angosce e delle incertezze tramite la bellezza e, sempre, l’amore.
L’ottava ed ultima traccia del concept, “Dancing on the clouds”, è un finale tributo alle vittime, a ogni loro vita preziosa, indelebile, vita e un saluto e abbraccio alle loro anime. In particolare, il testo di questa canzone è stato approvato dai famigliari delle vittime stesse per non incorrere nell’errore di turbare alcuna sensibilità.
Nona traccia, extra-track, è la versione con testo in italiano di Dancing on the Clouds (Ballando sulle nuvole), mentre la decima, analogamente, è la versione in italiano di Song for Caterina (Caterina)… perchè due doppie versioni? Semplicemente per il desiderio di esprimere i propri valori profondi anche nella propria lingua madre.
“Something you should know” è stato volutamente mixato in maniera “ruvida”, senza troppi fronzoli ed editing di tracce, volendo che si sentisse il sentimento dalle mani di una persona reale agli strumenti musicali senza artifici o manipolazioni di grande effetto. Così come nel mastering è stato chiesto a Marco Biggi di risaltare la natura ispirativa soprattutto chitarristica e ritmica “così com’è”, con tempi dispari, soli e variazioni improvvise di tempo non troppo ovattatti e artificialmente “ottimizzati” ma il più possibile naturali (“come se ti suonassi e cantassi davanti”).
L’album è distribuito sugli store digitali da Dogma/METATRON e stampato su cd/digipack.
Andrea Pellicone Van Gogh Project – Something You Should Know (Dogma / Metatron)
